LE PAROLE DI GERRY ALLA SUA UNDER 16 BIANCA


Quinta partita di U16F. Vittoria per 3-1. Oggi si festeggia. Ma è conveniente spiegare lo stesso.
C’è sempre una linea d’ombra che separa quello che penso di fare da quello che faccio realmente. Quando ti viene offerta la possibilità di giocare in una squadra ti viene dato un incarico di responsabilità. Cioè ti viene chiesto di portare questa “nave” attraverso una rotta che nessuno sa. Sì, sei “responsabile” tu che ti senti in una stabilità precaria, tu che immagini il tuo futuro guardando le pale del ventilatore sul soffitto, che ti giri e rigiri sul tuo letto, tu che ti muovi con passo pesante nella tua stanza, tu che guardi il futuro un fondo ad una tazza di caffè. Tutto è confuso in un dove e come. Provi commozione per quello che provi e nostalgia per quello che eri. Ti riguardi nelle occasioni lasciate con uno strappo legato ad una canzone. E ti ricordi come era dolce stare in mare quando sono gli altri che fanno la direzione, senza preoccupazione, fare soltanto quello che ti viene detto di fare cullati dall’onda notturna sognando. Quando ti hanno offerto questo incarico di responsabilità il senso del dovere si è fatto pesante, è come saltare al di là di un fosso che divide dai tempi spensierati di un passato che è passato ad un tempo indefinito dell’essere adulto. Siete di fronte ad una nebbia che nasconde la risposta alla vostra paura. Cosa farò? Dove mi condurrà la mia natura? Appaiono allo specchio le figure dei padri che ammoniscono: “la vita non è facile, ci vuole sacrificio, un giorno te ne accorgersi e mi darai ragione”. Arriva un giorno in cui bisogna prendere una decisione. È adesso e qui l’ora che diventa tutto importante. Di fronte a questo senso di oppressione dove non sai prendere nessuna direzione guardi alla tua età che non sa dove ti porterà e che cosa sarà. Ma incominci a farti delle domande: che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto in palestra e vedi il mondo come una scacchiera dove ogni mossa può cambiare la tua vita. Hai paura di essere mangiato e pure di mangiare e cosi ti rifugi nelle letture lo zen o il vangelo, l’astrologia che ti racconta il cielo. Galleggi alla ricerca di te stessa per poterti confrontare, ma questa linea d’ombra non vi fa incontrare. Quando si hanno delle responsabilità non sai se avrai coraggio di scegliere la fuga mollando tutto o affrontare questa realtà difficile da vivere ma bella da esplorare. Provare a immaginare come sarò quando avrò attraversato il mare e portato il mio in-carico a destinazione. Una cosa io so, domani quando andremo di fronte ad un altro viaggio voi andrete giù al porto e direte: “sono pronta”, getterete in mare le vostre paure, studierete le carte, osserverete il tempo e leverete l’ancora perché questa e la decisione. Auguri aquilotte